Attendibilità degli esami di ammissione nei Conservatori
Quando si pensa all'esame di ammissione che, nei Conservatori di musica viene utilizzato per selezionare i candidati, vengono subito in mente le bocciature famose: Giuseppe Verdi, tanto per fare un nome. Per fortuna si tratta di eccezioni.
Lo scopo dell'esame di ammissione è quello di verificare nell'aspirante musicista le attitudini musicali al fine di formulare una graduatoria di merito. Il Conservatorio, la Scuola di Musica per eccellenza, è a numero chiuso. In anni passati non era infrequente esaminare centinaia di candidati che chiedevano di accedere a tre o quattro posti di pianoforte o di chitarra. In questi ultimi anni le proporzioni numeriche sono cambiate ma la questione è rimasta sostanzialmente la stessa.
Ma è attendibile l'esame di ammissione? I dati statistici sulle percentuali di fallimento nell'iter di studi presentano dei dati un poco deprimenti. Ogni cento iscritti, cioè persone che hanno superato l'esame di ammissione, mediamente solo quattro arrivano al diploma conclusivo. La gran parte degli abbandoni avviene proprio nei primi anni di studio. Un simile dato sembrerebbe mettere molto in discussione l'attendibilità dell'esame di ammissione.
Ma in sostanza che cosa deve valutare una commissione in un giovane aspirante? Sono almeno quattro: le abilità percettive, le abilità motorie, le attitudini strumentali, la motivazione. Se l'aspirante è già in grado di suonare l'esame è tutto sommato molto più semplice: il candidato suona, la commissione ascolta e, se ci sono sufficienti elementi di giudizio è tutto finito. Molto più delicata è la situazione di quei candidati che non sanno ancora suonare alcuno strumento. Ogni Conservatorio ha in questo caso attivato proprie strategie di valutazione.
Molti insegnanti di strumento cercano anche, in tutti i modi di verificare il grado di motivazione. È l'elemento più difficile da valutare e più sfuggente. Chi ci garantisce che un bambino che sembra enormemente desideroso di imparare a suonare a sette anni mantenga poi lo stesso grado di motivazione a undici o dodici o 18 anni? Allo stesso tempo la motivazione è forse l'elemento di gran lunga più importante nella determinazione del successo o dell'insuccesso scolastico. Come riuscire a costruire delle prove oggettive? Solo nel periodo di prova, l'insegnante è in grado di valutare la tenuta nel tempo dei livelli di motivazione.
Come si vede l'iter di studi in Conservatorio ha tutti gli ingredienti di una corsa ad ostacoli. La selezione, naturale e non, è molto forte, e questo è dovuto sostanzialmente al fatto che l'obiettivo fondamentale dell'insegnamento di Conservatorio è la formazione del concertista. Un obiettivo molto alto ma, ahimè, negli ultimi tempi, sempre più difficile da raggiungere!