La musica come fuga dalla realtà: la scuola di musica ti può aiutare
Nel desiderio di incontrarsi con la musica si può intravedere il bisogno di mantenere la capacità di agire in termini di fuga dalla realtà, per ritagliarci territori personali e gratificanti.
Nel contattare i suoni ognuno di noi può ritagliare il suo personale spazio musicale interpretabile come una vera e propria pratica di immaginazione sonora da leggersi come una fuga dal reale altamente soddisfacente, corroborante, terapeutica.
La passione, lo stupore, il desiderio, in musica, possono essere visti come atti di immaginazione utili per sopravvivere agli innumerevoli stimoli plasmanti che nella relazione sociale tutti siamo costretti a vivere. Il contatto con la musica ci aiuta quindi a compensare il bisogno di equilibrio all'interno della nostra dimensione personale e sociale.
Il biologo Henry Laborit dice che l'immaginazione "permette all'uomo, e a nessuna altra specie animale, di 'informare', di trasformare il mondo che lo circonda; l'immaginazione, unico meccanismo di fuga, unico modo di evitare l'alienazione ambientale, soprattutto sociologica, è perciò utile... a chi crea sul piano artistico o scientifico".
Si può quindi vedere la musica, l'immaginazione, come un gratificante atto di fuga utile al recupero della nostra normalità biologica e psicologica.